Data Center in Italia: una crescita senza precedenti
Il settore dei data center in Italia sta vivendo un momento di grande espansione, con una crescita che supera quella dei principali distretti tecnologici europei, come le città del gruppo "FLAPD" (Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino). Tra le aree che guidano questa evoluzione spicca Milano, che si conferma come il principale polo tecnologico del Paese.
Co-location in aumento e un ecosistema in evoluzione
Un elemento chiave di questa espansione è il rapido sviluppo del mercato della co-location, ovvero il servizio che permette alle aziende di affittare porzioni delle sale server per le proprie esigenze informatiche. Secondo un’analisi condotta dal Boston Consulting Group, l’Italia rappresenta il 13% dell’ecosistema europeo dei data center, con un panorama sempre più dinamico. Lo conferma anche l'ultima ricerca dell’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano, che evidenzia una spesa complessiva di 5 miliardi di euro nell’ultimo biennio per la costruzione e l’ammodernamento delle infrastrutture.
Un settore in forte crescita fino al 2026
I numeri parlano chiaro: il valore del mercato della co-location in Italia è stimato in 765 milioni di euro, con un incremento annuo del 17% tra il 2023 e il 2024. Entro il 2026, il settore potrebbe raggiungere i 10 miliardi di euro, con un tasso medio di crescita del 52% anno su anno.
Questa espansione è accompagnata dall’aumento della superficie occupata dai data center, che attualmente coprono oltre 333.000 metri quadrati. Parallelamente, cresce anche la densità di potenza per singola infrastruttura, spinta dalla necessità di supportare applicazioni sempre più avanzate, come quelle basate sull’intelligenza artificiale (AI).
Milano gioca un ruolo centrale in questo scenario, con una potenza IT distribuita che ha raggiunto i 238 Megawatt, segnando un aumento del 34% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, questa rapida crescita potrebbe incontrare il limite del consumo energetico, una criticità che rischia di rallentare lo sviluppo del settore.
I fattori del successo italiano
La posizione strategica dell’Italia nel Mediterraneo e il suo tessuto economico vivace hanno attratto l’interesse di grandi cloud provider internazionali. Inoltre, il sostegno crescente delle istituzioni, che riconoscono l'importanza strategica di questo settore per l’economia digitale, sta favorendo la crescita. Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio Data Center, sottolinea come le azioni intraprese mirino a creare un ambiente favorevole agli investimenti, in attesa di un quadro normativo più definito che regoli il settore.
Il nodo cruciale dell’energia
Nonostante gli ottimi risultati, l'ostacolo principale per il futuro dei data center in Italia rimane il costo dell'energia. La gestione dell’approvvigionamento energetico è particolarmente complessa per i campus Data Center, che richiedono collegamenti ad alta tensione e rappresentano il 44% della potenza energetica nominale attiva.
Marina Natalucci, direttrice dell’Osservatorio, evidenzia come il prezzo dell'energia in Italia sia "ben al di sopra della media europea e circa il doppio rispetto alla Spagna, che ha fortemente incentivato lo sviluppo di fonti rinnovabili". Questo divario potrebbe spingere gli investitori a rivolgersi verso mercati emergenti più competitivi, come la Polonia, la Spagna e i Paesi del Nord Europa (Svezia e Norvegia).
Il mercato dei data center in Italia si trova in un momento di grande slancio, con una crescita che lo proietta tra i principali hub europei. Tuttavia, la sostenibilità energetica e i costi legati alla corrente rappresentano sfide cruciali per il futuro. La capacità di affrontare questi ostacoli determinerà se l'Italia sarà in grado di mantenere la sua posizione di leadership nel settore.